Per la terza volta mi accingo a cantare una composizione di Matteo D’Amico: è stata appena creata e si intitola “Il buio non ha voce”, su testi di Rosella Postorino.
Si tratta di 4 brani per mezzosoprano, voce recitante e orchestra, che narrano le storie di 4 donne, personaggi biblici, le quali, in un modo o nell’altro, sono vittime della violenza maschile, ma anche vittime dell’opinione pubblica.
Interpretare queste donne mi richiede una grande forza, per immergermi nei loro sentimenti, per sopportare il peso della violenza e quello della riprovazione della società.
Mantenere il sangue freddo nell’ascoltare e nel cantare queste parole è veramente difficile.
E mi sembra che tutto sia perfettamente attuale, che niente sia cambiato: le donne sono state e sono sempre le prime vittime.
È ora di cambiare musica, è ora di dire basta!